Un plauso all’associazione Autoktona che da alcuni anni sta svolgendo un’azione importante di promozione del territorio, all’inizio a favore del mondo vitivinicolo, ma poi spinta dai risultati e dalla volontà di cogliere tutte le sinergie che dal settore vino scaturiscono e che evidentemente aveva intenzione di cogliere, si è allargata anche a settori complementari (gastronomia, turismo, ecc.).
E’ importante l’affermazione che cogliamo nell’articolo che riproduciamo qui sopra, ovvero la promozione di progetti che si aprono ad un Collio più concettuale che topografico che corrisponde ad una declinazione di quanto esposto al paragrafo precedente. Una caratteristica peculiare della nostra regione, e della nostra provincia in particolare, è la varietà e ricchezza di realtà territoriali diversificate in un tratto di territorio piuttosto limitato che permette al turista di poter spaziare, anche nell’arco di una sola giornata, dalla Laguna al Carso, dalla pianura alla collina e di poter così usufruire della varietà paesaggistica, enogastronomica e di una ricchezza storica senza eguali (Basilica di Aquileia, 1^ guerra mondiale, ecc.). Proprio perché parliamo di promozione del territorio è indispensabile associare tutte le potenzialità senza campanilismi, per cui quando parliamo di vino c’è spazio per promuovere quello del Collio come quello di pianura e quello del Carso, e se parliamo di turismo dobbiamo mettere assieme tutte le attrattive della provincia.
Tutto ciò premesso, dove vogliamo arrivare?
Vogliamo arrivare a dire che leggendo l’elenco dei comuni del patto del Collio ci chiediamo: perché non c’è Gradisca? Forse perché non è nel Collio? E perché ci sono i comuni di Medea, Mariano del Friuli e Moraro? Evidentemente qualche amministrazione comunale ha capito il ragionamento di “più concettuale e meno topografico”.
E ci chiediamo: ma ci starebbe proprio bene anche il Comune di Gradisca in quest’elenco viste le sue potenzialità turistiche e le aziende vitivinicole che annovera, anzi arricchirebbe di molto la proposta di Autoktona e sicuramente non sarebbe seconda a nessun comune già presente.
E ci chiediamo ancora: come mai nell’elenco delle complicità non c’è un'azienda gradiscana, quando leggo presenze di Aquileia. Trieste, Palmanova, Buttrio, Tarcento, Monfalcone, ecc. Sicuramente c’è una latitanza dei gradiscani, ma sicuramente l’Amministrazione comunale avrebbe potuto (potrebbe?) farsi carico di un’opera di sensibilizzazione, indirizzo e promozione di questa opportunità per il suo territorio.
E ci chiediamo infine (o soprattutto): che bella figura ci avrebbe fatto Gradisca se avesse aderito alle complicità con una Enoteca La Serenissima in piena attività, e che sinergie avrebbe mai potuto creare a braccetto con la cugina cormonese?
Concludiamo: quante opportunità abbiamo ancora voglia di perdere? Fino a quando ce lo possiamo permettere?