Lunedì scorso in Consiglio Comunale è stata scritta una triste pagina per Gradisca. Era in discussione la proposta di intitolare un’area pubblica alla memoria di Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana che all’età di 24 anni è stata barbaramente torturata, violentata, stuprata e gettata viva in una foiba dai partigiani slavi nell’ottobre del 1943. Tra le motivazioni a sostegno della proposta era evidenziato il fatto che “Norma Cossetto rappresenta ed incarna in modo drammatico ed incisivo il sacrificio di innumerevoli donne oggetto ancora oggi di violenze, soprusi e discriminazioni”.
L’Assessore comunale alle Pari Opportunità, Francesca Colombi, a nome della Giunta e della maggioranza consiliare ha letto una dichiarazione che, se da un lato vorrebbe essere “improntata al massimo rispetto di colei che è stata vittima di un’atroce violenza, rifuggendo da qualsiasi spirito polemico, proprio perché, diversamente, mi sembrerebbe di continuare a perpetrare ulteriore violenza su una donna e su un corpo già barbaramente martoriato”, dall’altro, invece, dichiara che Norma Cossetto non può essere portata ad esempio perché, secondo l’Assessore, questa ragazza “era certamente fascista in quanto apparteneva ad una famiglia di riconosciuta fede fascista” e “venne arrestata e fucilata (GRAVE ERRORE STORICO) dai partigiani non perché italiana ma in quanto fascista”. L’Assessore prosegue con “La vittima Norma Cossetto è sempre stata considerata una martire fascista, e così continua ad essere rappresentata da chi la intende omaggiare con nostalgia al fascismo stesso”. Ritengo che la brutalità di queste parole, l’ottusità delle argomentazioni, la superficialità nel giudicare la ragazza, l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti di una vittima delle persecuzioni perpetrate nei confronti degli Italiani dell’Istria da parte di partigiani slavi, si commentino da sole.
L’assessore non ha considerato che nel 1949 il Senato Accademico dell’Università di Padova ha conferito a Norma Cossetto la laurea ad honorem su proposta del professor Concetto Marchesi, che è stato membro dell’Assemblea Costituente nelle file del PCI, membro del Comitato Centrale del PCI, deputato alla Camera dal 1948 al 1957 nelle file del PCI, che ha saputo dimostrare, in un periodo storico molto critico, quell’onestà intellettuale e quel rispetto del sacrificio che sono assolutamente mancati nell’analisi fatta dall’assessore.
L’assessore Francesca Colombi non ha neppure letto la motivazione con la quale nel 2005 il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha concesso alla memoria di Norma Cossetto la Medaglia d’Oro al Merito Civile: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”.
L’assessore Francesca Colombi ha purtroppo dimostrato di non saper guardare gli eventi con approccio laico ed obiettivo. Con questo suo intervento ha offeso la dignità dei gradiscani e del Consiglio Comunale, dimostrando di non essere idonea a rappresentare la cittadinanza.
L’unica raccomandazione che mi sento di farle è: DIMETTITI.