C’è un nuovo turismo interessato a Gradisca, se ne sono accorti tutti ormai. A chi non è capitato di vedere, ai bordi delle strade principali o lungo le vie del centro storico, viaggiatori solitari o coppie di camminatori muniti di bastoncini e grandi zaini con l’aria di chi ha alle spalle ore di marcia? Sono i sempre più numerosi ed entusiasti fans dell’Alpe Adria Trail, partiti dal Grossglockner e diretti a Muggia, il punto di arrivo di questo affascinante percorso che accompagna gli amanti della natura e della storia dai ghiacciai alpini al Mare Adriatico.
Non è più un flusso di pochi sportivi allenati, ma sono migliaia di persone (sono passati già 15.000) che ogni anno, silenziosamente, discretamente, transitano da Gradisca e in gran parte si fermano a dormire e mangiare.
E ’una categoria interessante, di cui prendersi cura, per diversi motivi: 1) il camminatore è un turista culturalmente evoluto, in grado di percepire e di apprezzare i valori storici e ambientali; 2) è una presenza discreta, non inquinante, non pretenziosa; 3) è un viaggiatore originale e curioso, che cerca le novità e i luoghi meno noti, dunque farà sicuramente promozione di ciò che ha visto.
A questo tipo di turismo, che non è da week end, e neppure da “eventi”, ma capita in tutti i giorni della settimana, occorre offrire servizi adeguati o proporre una città, nella massima misura possibile, sempre aperta e sempre in ordine. Non è così complicato né dispendioso, basta cambiare l’organizzazione degli orari o magari prevedere qualche cura maggiore per certi posti.
Ad esempio:
1) cambiare gli orari dei musei: meno ore di apertura ma tutti i giorni. Ad esempio sia il Museo Civico che la Galleria Spazzapan potrebbero aprire due ore ogni giorno anziché concentrare lunghissime e inutili aperture nel fine settimana;
2) inserire strumenti informativi con notizie storiche (piccoli pannelli non invasivi) in diverse lingue in alcuni posti di particolare interesse storico o storico-artistico: atrio di Palazzo Torriani, atrio del Monte di Pietà, Lapidario, Duomo, Chiesa dell’Addolorata, Porta Nuova, Enoteca, Mura. Il costo di questi elementi è di poche centinaia di euro. Ma sono preziosi per il visitatore. E sono simbolo dell’attitudine all’ accoglienza e del piacere di fare qualcosa di utile per il turista.
3) Inserire qualche freccia segnaletica per indicare gli accessi alla passeggiata sulle mura. Oggi un turista fa fatica a scoprire dove sono.
4) Curare la pulizia costante e la praticabilità dei luoghi di interesse storico. Occorre mettersi nei panni dei turisti e pensare all’effetto che fa un sito turistico in condizioni di degrado. Crea un senso di delusione che non è facile superare nemmeno con altre suggestioni, magari enogastronomiche,
E’ ovvio che una città di questo genere non può essere garantita solo dai servizi comunali. E’ importante il coinvolgimento dei commercianti, della parrocchia, dei cittadini stessi. Gli operatori turistici (alberghi, bed&breakfast) stanno già facendo la loro parte.