Luci e ombre su Leonardo

Non c'è argomento più in evidenza di Leonardo nelle cronache culturali di questo 2019: col pretesto del 500° anniversario della morte, che cade proprio oggi,  dappertutto si è parlato del genio del Rinascimento italiano: giornali, tv, web, cinema, teatro, libri...

Anche la Regione Friuli-Venezia Giulia ha scelto Leonardo come tema dell'anno e ha destinato una cospicua somma per erogare contributi a progetti incentrati su di lui.

Forse senza rendersi conto, nel clima di entusiasmo leonardesco, che l'argomento non ha certo una dimensione regionale. L'unico rapporto di Leonardo con il Friuli, infatti, è stato un incarico di progettazione di una sorta di "diga" sull'Isonzo conferitogli nel 1500 dalla Repubblica di Venezia per fermare le incursioni dei Turchi. Dunque un episodio strettamente collegato alla storia di Gradisca visto che negli stessi anni si finiva di costruire la fortezza per lo stesso scopo. 

Difficilissimo perciò accedere ai fondi regionali con altri argomenti inerenti a Leonardo. 

Così, mentre nel mondo culturale regionale si diffondevano le perplessità e i malumori per un bando quanto meno discutibile, Gradisca poteva a buon diritto sperare di fare la parte del leone. 

Invece non è andata così. O non così bene. Il progetto non deve essere stato abbastanza convincente per la Commissione Giudicatrice, tanto che in graduatoria non compariva nei primi cinque, cioè gli ammessi, bensì è finito al settimo posto superato persino dalla Scuola di Circo di Feletto Umberto (scelta, che, va detto, ha sconcertato gli osservatori di queste vicende, per cui molti sono curiosissimi di vedere questa versione di Leonardo al circo). Ma l'assessore regionale alla cultura si era così esposto con Gradisca che ha dovuto rimediare aumentando la dotazione del bando e facendo rientrare Gradisca oltre che, necessariamente, anche il sesto classificato, cioè il Comune di Monfalcone. 

Insomma un bel pasticcio, in cui la politica si è intromessa nelle scelte di una commissione, e questo non è mai un buon segno.

Bene per Gradisca, comunque, che potrà disporre di 40.000 euro per il suo, forse non troppo competitivo,  progetto.

Progetto che nessuno  ha avuto modo di conoscere fino a ieri, 1° maggio, grazie a un'intervista al "Piccolo" della Sindaca Tomasinsig, che ha illustrato finalmente, seppure a grandi linee,  la proposta riammessa ai contributi dalla Regione. 

Abbiamo saputo così che la celebrazione del 500° della morte di Leonardo (2 maggio) è stata spostata completamente all'autunno, senza prevedere neppure un evento in coincidenza dell'anniversario. Certo, sarebbe stato più efficace esserci anche oggi, quando persino il presidente Mattarella si è scomodato a portare i fiori sulla tomba, in Francia.

Per il resto, si tratta di un progetto piuttosto articolato, come del resto era richiesto dal bando, che cerca di valorizzare da diversi, e forse disparati, punti di vista, il supposto legame tra Leonardo e Gradisca, senza che però sia possibile individuare un filo conduttore. Si passerà dalla musica medioevale ai cortometraggi di cinema sperimentale, dal museo digitale alle conferenze di arte e di architettura. Più che un progetto organico, una somma di eventi, come del resto è nelle consuetudini di questa amministrazione. Dei quali non è facile, almeno dalle anticipazioni giornalistiche, individuare la portata e il valore. Non è molto chiaro ad esempio quale sarà il contenuto del "Museo digitale" che dovrebbe essere uno degli interventi più importanti. Una app per visitare con lo smartphone i luoghi della storia veneta di Gradisca?  O cos'altro?

Di sicuro interesse, certamente, la conferenza di Pietro Cesare Marani, riconosciuto esperto di Leonardo, che si auspica possa entrare nel merito di quel progetto di Leonardo per l'Isonzo (meritevole anche di un convegno a cui evidentemente nessuno ha pensato), che dovrebbe essere la base di tutto e che speriamo ogni tanto affiori.